Quando è necessario ricostruire l’osso mancante a sostegno dei denti per ritrovare un bel sorriso.
La malattia parodontale rovina l’estetica e l’armonia del sorriso perché causa recessioni gengivali con esposizione della radice ed infine caduta dei denti. Se trattata in tempo è una malattia completamente reversibile.
- Malattia parodontale
- Sintomi
- Terapia
- Chirurgia ossea rigenerativa
- Protocollo post operatorio
- Completa guarigione
- Consigli
MALATTIA PARODONTALE
La parodontite, nota come piorrea, è una patologia del cavo orale che aggredisce la struttura deputata al sostegno dei denti (gengiva, legamento parodontale, osso) e si sviluppa senza sintomi apprezzabili. Se non curata, può portare alla perdita dei denti stessi (avulsione). La causa principale è la placca batterica che, se non rimossa correttamente con le normali procedure di igiene orale, si deposita tra dente e gengiva, mineralizza,trasformandosi in tartaro e innesca un processo infiammatorio a carico delle gengive prima e delle strutture ossee poi (tasche parodontali).
I SINTOMI
I sintomi che devono destare attenzione e possono far sospettare la presenza di malattia parodontale sono:
- Dolenzia e arrossamento gengivale (alitosi);
- Sanguinamento delle gengive spontaneo o durante lo spazzolamento;
- Recessione gengivale (la gengiva in alcuni punti risulta ritirata lasciando esposta la parte del colletto (aumento della sensibilità caldo freddo);
- Mobilità di uno o più denti.
In presenza di uno o più di questi sintomi è bene rivolgersi al dentista parodontologo che saprà valutare la presenza o meno di malattia parodontale e lo stato di avanzamento.
LA TERAPIA
Il trattamento della terapia parodontale prevede diverse procedure a seconda del grado di gravità della malattia, del grado di compromissione dell’osso e della stabilità dei denti coinvolti. Alla base di qualsiasi trattamento parodontale c’è:
- La rimozione della placca batterica e tartaro
- La risoluzione dello stato infiammatorio
Una volta stabilizzato lo stato di guarigione si farà una nuova rivalutazione a distanza di 1 mese con sondaggio parodontale, a questo punto si può pensare ad un intervento di chirurgia rigenerativa che ha lo scopo di ricostruire la parte di osso e tessuti andati persi a causa della malattia.
LA CHIRURGIA OSSEA RIGENERATIVA
La chirurgia di rigenerazione dell’osso va effettuata solo nei pazienti che hanno raggiunto una buona consapevolezza e motivazione sui presidi consigliati per mantenere una buona igiene orale domiciliare. Si svolge con una seduta ambulatoriale in anestesia locale della parte interessata. Il chirurgo interviene nella zona affetta da perdita dell’osso: attraverso un lembo (una piccola incisione sulla gengiva) accede al sito interessato e ricostruisce l’osso perduto tramite inserimento di osso autologo (dello stesso paziente) o sintetico, biomateriali e l’uso di membrane che favoriscono la rigenerazione dell’osso stesso. A rigenerazione completata il lembo sarà chiuso con dei punti di sutura e il paziente sarà messo in un protocollo post operatorio. L’intervento è assolutamente indolore e ha carattere risolutivo.
IL PROTOCOLLO POST OPERATORIO
A seguito dell’intervento al paziente saranno richieste alcune accortezze di igiene e comportamento:
- Spazzolare tutti gli altri settori non operati e nella zona trattata usare collutori specifici;
- Evitare di masticare sulla zona trattata (nella prima fase possono cedere i punti e compromettere intervento);
- Evitare cibi o bevande caldi per le prime 24 ore;
- Evitare cibi che richiedono eccessiva masticazione che lascino residui solidi negli spazi della ferita (carne, pane con crosta) preferire cibi morbidi o minestra a temperatura ambiente;
- Nel caso di presenza di residui alimentari sulla ferita evitare di intervenire per rimuoverla con stuzzicadenti o scovolini ma eseguire degli sciacqui con collutorio apposito;
- Sciacquare con collutori prescritti (a partire dal giorno dopo dell’intervento fino alla rimozione dei punti );
- Nella fase successiva alla guarigione, sottoporsi con cadenze regolari a sedute di igiene orale professionale per scongiurare il rischio di recidive;
LA COMPLETA GUARIGIONE
In caso di malattia parodontale la completa guarigione può considerarsi avvenuta quando il processo infiammatorio è stato eliminato in maniera stabile per un periodo di tempo di almeno 6/8 mesi. Nei pazienti sottoposti a chirurgia rigenerativa si può decretare la completa guarigione dopo 5 mesi dall’intervento.
La completa guarigione tuttavia non mette al riparo dalla possibilità che la malattia parodontale possa ripresentarsi in futuro in zone già trattate o in altri siti. Per questo motivo i pazienti sottoposti a trattamento parodontale vengono inseriti in un protocollo di controlli periodici e sedute di igiene orale professionale con cadenza regolare: inizialmente semestrali e, se il paziente segue, poi prolungati a 12 mesi.
La malattia parodontale ha un andamento subdolo e asintomatico nella maggior parte dei casi, ma i danni che ne derivano sono importanti e debilitanti (anche costosi). Se trattata in tempo è una malattia completamente reversibile
Consigli
- Spazzolare i denti troppo energicamente e con tecniche sbagliate traumatizza le gengive.
- Fare sciacqui con collutori non serve se prima non si spazzolano bene i denti.
- Alcuni collutori hanno una ottima azione in caso di afte, lesioni orali o lievi infiammazioni.
- E’ buona abitudine mangiare frutta e verdura crudi: finocchi, carote, sedano, etc… sono alimenti alleati dell’igiene orale.
- Usare fitofarmaci adeguati: Echinacea (proprietà immunostimolanti) e Propoli (proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, anestetiche e cicatrizzanti).
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