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BIA: lo strumento alleato del benessere

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BIA: lo strumento alleato del benessere

Sai che stress cronico, traumi, ansia o errate abitudini alimentari e di stile di vita possono alterare l’equilibrio del tuo organismo?

Il test BIA misura la tua reale situazione corporea e ti fornisce indicazioni personalizzate sui tuoi reali bisogni.

Le abitudini alimentari e quotidiane dei nostri giorni hanno subito un drastico cambiamento rispetto al passato a favore di una grande disponibilità di cibo e da una sempre più diffusa sedentarietà, che portano, oggi, a vivere una situazione di apparente benessere psico-fisico, il quale spesso non coincide con un reale stato di salute.

Durante la giornata risulta sempre minore il tempo dedicato all’attività fisica, mentre le occasioni per consumare cibo sono molteplici. Tutto ciò ha portato ad uno squilibrio tra le calorie assunte attraverso l’alimentazione ed il dispendio energetico, che si traduce con un aumento del peso corporeo. Viviamo, quindi, in un’epoca ove accanto all’allungarsi dell’aspettativa di vita si registra la crescita di patologie croniche quali obesità, malattie cardiovascolari, metaboliche e cancro.

Salute e benessere sono gli obiettivi principali che spingono le persone a migliorare la qualità della propria vita. La BIA è lo strumento ideale per chi come noi, ha sposato un approccio integrato interdisciplinare alla cura della persona. Vediamo perché.

BIA cos’è?

La BIA (Bioimpedenziometria) è una delle metodiche più attendibili e sicuramente la meno invasiva per conoscere la composizione corporea di un soggetto e valutarne lo stato nutrizionale, in condizioni sia fisiologiche che patologiche.

Il modello a cui fa riferimento questa tecnica è di tipo tricompartimentale, in quanto permette di conoscere:

  • MASSA GRASSA (FM)
  • MASSA CORPOREA EXTRACELLULARE (ECM)
  • MASSA CORPOREA CELLULARE (BCM) che costituisce il tessuto metabolicamente attivo del corpo (organi, muscoli, cellule del sangue).
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Bia: composizione corporea

BIA come funziona?

La BIA si basa sul principio che i tessuti biologici si comportano come conduttori, semiconduttori o isolanti. Quando s’infonde nel corpo una corrente, questa lo attraversa più facilmente se contiene molti fluidi corporei, mentre quando arriva in prossimità della massa cellulare incontra più resistenza. Il passaggio di corrente, quindi, può essere ostacolato a seconda del tipo di tessuto: solo una piccola quantità di corrente passa attraverso il tessuto adiposo e questo si traduce in elevati valori di impedenza corporea; le cellule dei muscoli, che contengono una percentuale maggiore di acqua, si lasciano attraversare dalla corrente con più facilità determinando valori di impedenza inferiori.

Più precisamente l’impedenza è formata da due componenti che vengono misurate dall’apparecchio utilizzato:

  • La resistenza (R) il cui valore è legato al passaggio della corrente attraverso l’acqua dell’organismo (maggiori sono i fluidi corporei, minore è il valore della resistenza);
  • La reattanza (xc) determinata dal passaggio della corrente attraverso le cellule che compongono l’organismo; il suo valore è perciò influenzato dalla massa cellulare corporea attiva.

Il protocollo di esecuzione del test prevede che il soggetto si sdrai supino, non a contatto con elementi metallici. A questo punto verranno posizionati quattro elettrodi cutanei (preferenzialmente sul lato destro del corpo per limitare l’interferenza di fondo del battito cardiaco) una coppia sul dorso della mano e una coppia sul dorso del piede, collegati ad un impedenziometro, che misurerà la resistenza e la reattanza offerte dal corpo al passaggio di una corrente alternata, impercettibile, di bassissima intensità (800 μA) ed alta frequenza (50 KHz).

A questo punto, tenendo conto delle misure antropometriche del soggetto (peso e altezza), della sua età e del sesso, le misurazioni elettriche rilevate vengono trasformate in dati clinici dai quali è possibile stimare i diversi compartimenti corporei ed è bene monitorarli nel tempo, in quanto possono subire variazioni importanti durante le diverse fasi della vita, a seguito di un percorso di dimagrimento, di un programma di allenamento sportivo oppure a causa di patologie.

Da suddetta analisi si ricavano parametri importanti per valutare:

  • Stato di idratazione corporea (TBW acqua totale, ICW acqua intracellulare e ECW acqua extracellulare);
  • Massa grassa FM (costituita dai tessuti adiposi esterni, spesso identificati come grasso sottocutaneo e dai tessuti adiposi interni, identificati come grasso viscerale);
  • Massa magra FFM (costituita da ossa, muscoli, minerali e altri tessuti non grassi);
  • Metabolismo basale BMR (la quantità minima di energia indispensabile per lo svolgimento delle funzioni vitali, quali circolazione sanguigna, respirazione, attività metabolica, termoregolazione);
  • Scambio sodio/potassio Na/K (valore importante per verificare le funzionalità delle cellule).

Il test BIA, inoltre, permette di valutare lo stato fisico delle membrane cellulari attraverso la misura dell’angolo di fase (PA), ottenuto dal rapporto tra resistenza e reattanza. Bassi valori di PA si associano ad una condizione deficitaria dell’integrità della membrana, situazione dovuta ad un aumento di attività catabolica. Nel paziente caratterizzato da un angolo di fase basso si può osservare, come conseguenza dell’attività catabolica prevalente, dispersione della massa magra e perdita di acqua intracellulare a favore dell’acqua extracellulare.
L’angolo di fase è un indicatore di fondamentale poiché rappresenta un importante indice prognostico per monitorare la presenza e l’evoluzione di processi infiammatori cronici.

La composizione corporea CC

La stesura di un programma alimentare è altamente personale e soggettivo vista l’unicità di ciascun individuo di rispondere agli stimoli esterni. All’interno di una dieta sono molteplici i fattori che possono influenzare i parametri corporei (come un eccesso o una carenza dei principali macronutrienti), da qui la necessità di effettuare un’analisi approfondita dei diversi compartimenti dell’organismo. È indispensabile conoscere la composizione corporea poiché il peso esprime la massa del corpo, l’insieme cioè della massa grassa, dei muscoli, delle ossa e dell’acqua. Non si deve credere, quindi, che la perdita o l’aumento di peso corrisponda esclusivamente alla variazione della nostra massa adiposa.

Tramite la misurazione della composizione corporea si possono riscontrare, inoltre, carenze di vitamine, nutrienti e minerali a cui possono associarsi malfunzionamenti metabolici anche di una certa rilevanza clinica: ad esempio è fondamentale rientrare nei valori di normalità del potassio, necessario sia per la corretta crescita cellulare che per la sintesi di proteine e del sodio, il quale gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento del volume ematico e della pressione sanguigna, oppure monitorare i livelli di fosfato totale, indispensabile per la mineralizzazione del tessuto osseo. Tuttavia, una volta rilevate eventuali alterazioni, è possibile intervenire apportando le dovute correzioni al modello nutrizionale con eventuale aggiunta di integratori alimentari.

In questo caso non parliamo di dieta alimentare come “regime ipocalorico” volta all’esclusivo dimagrimento, parliamo invece di nutrizione clinica intesa come stile di alimentazione corretto e bilanciato sulle esigenze del proprio organismo, allo scopo di raggiungere una condizione di benessere in toto.

A seguito delle informazioni relative alla composizione corporea il sistema di misurazione BIA ci dice anche se la persona si trova in una condizione di:

  • Equilibrio di tutte le componenti corporee (Cross Talk)
  • Infiammazione di basso grado (persone sottoposte a piccoli stress quotidiani che portano alterazioni del Sistema Nervoso Autonomo e della composizione corporea, che potrebbero arrivare col tempo, se ignorate, a condizioni di malattia)
  • Obesità osteosarcopenica (persone che presentano grasso e perdita di tessuto osseo e muscolare, che può anticipare l’insorgere di malattie croniche).

L’equilibrio del sistema nervoso autonomo SNA

Lo scopo primario di ogni organismo vivente è quello di mantenere una situazione di equilibrio (omeostasi), condizione che risulta costantemente minacciata da agenti stressogeni interni ed esterni. Tuttavia l’organismo è in grado di rispondere prontamente a queste variazioni attuando specifiche risposte adattative e ripristinando l’omeostasi generale.

Perché è importante conoscere il funzionamento del proprio Sistema Nervoso Autonomo?

Perché il SNA è coinvolto proprio nel mantenimento di questo equilibrio, e a tale scopo lavora a stretto contatto con il sistema endocrino e con il sistema che controlla il comportamento. Esso è composto da due branche: il sistema nervoso simpatico, dominante in caso di stress, e il sistema nervoso parasimpatico, che si attiva nei momenti di relax. I due sistemi lavorano in modo antagonista e in uno stato di equilibrio alternandosi durante la giornata in maniera bilanciata.

Il cervello scatena un’attivazione massiccia del sistema simpatico la mattina appena svegli (ruolo eccitatorio), quando l’organismo si prepara ad affrontare la giornata; verso sera il sistema parasimpatico prende il sopravvento sulla componente simpatica e si verifica un rallentamento delle funzioni corporee (ruolo inibitorio), necessario prima di coricarsi.

È importante considerare che la componente autonomica può essere influenzata da emozioni provocate da informazioni sensoriali integrate nella corteccia cerebrale, per cui stati di stress cronico, traumi e ansia possono alterare l’equilibrio dei due sistemi e far prevalere l’attività di un sistema o dell’altro in momenti in cui non è richiesto. Uno stato di squilibrio generale può portare, inoltre, a deficit nutrizionali che possono sfociare in una condizione di osteopenia e sarcopenia (perdita di tessuto osseo e muscolare rispettivamente) oppure in una condizione di “risparmio energetico” nel caso in cui si verifichi il blocco della corteccia pre-frontale (per cui si tenderà ad accumulare grasso).

Approccio integrato interdisciplinare

Presso il nostro studio medico e dentistico abbiamo sposato una visione olistica della cura della persona, che preferiamo definire un “approccio integrato interdisciplinare”.

Partendo da un’anamnesi, esami obiettivi ed eventuali indagini di approfondimento, trattiamo le varie disfunzioni (estetiche, odontoiatriche, fisiche) come parte di un sistema di funzionamento in cui ogni componente deve stare bene e in equilibrio, per sé stessa e in relazione agli altri organi e distretti.

BIA è lo strumento che abbiamo scelto per un approccio terapeutico integrato:

  • Terapie e trattamenti integrati
  • Indicazioni sulle modifiche al proprio stile di vita
  • Regime alimentare bilanciato
  • Attività fisica adeguata ai propri bisogni
  • Salute estetica, fisica e psicofisica

Se vuoi raggiungere un reale stato di benessere e salute, contattaci, saremo lieti di fissare un appuntamento per una valutazione iniziale.